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Il torcicollo

Consigli pratici per prevenire e affrontare un disturbo ricorrente soprattutto tra la popolazione maschile e tra chi lavora in ufficio
Capita a volte di alzarsi la mattina con il collo dolorante e bloccato. Ci si guarda intorno: la finestra è rimasta aperta? Il materasso è troppo morbido, oppure l'ultimo cuscino non è stato un buon acquisto?

La verità è che spesso nemmeno un medico potrebbe illuminarvi sull'origine del torcicollo, una contrattura muscolare che può essere generata da cause molto diverse tra loro. Ciò che si conosce con certezza, invece, sono i movimenti che potete fare se vi trovate improvvisamente bloccati e le precauzioni da prendere se sapete di essere soggetti a questi fastidiosi dolori

Vero o falso?

"Il torcicollo in realtà non può essere causato, come si crede, da un colpo d'aria, così come non lo è il raffreddore" spiega Stefano Negrini, specialista in riabilitazione e responsabile della sezione di ortopedia ambulatoriale dell'Unità operativa di recupero e rieducazione funzionale presso l'Istituto di ricerca Don Gnocchi di Milano. "E' vero invece che in entrambi i casi l'aria fredda favorisce l'insorgere dell'affezione: nel caso del raffreddore, causato da un virus, abbassa le difese immunitarie mentre nel caso del torcicollo raffredda bruscamente i tessuti muscolari del collo e riduce la loro capacità di reazione: i muscoli allora non riescono più a rispondere bene ai numerosi movimenti che vengono loro richiesti durante la giornata e più facilmente rischiano una contrattura".

All'origine della contrattura dei muscoli possono esserci diversi fattori. "A volte alla base ci può essere un'infiammazione, altre volte un problema dell'articolazione come accade spesso in conseguenza di un trauma, in altri casi ancora ci può essere una vera e propria patologia come l'ernia del disco a livello cervicale" prosegue Negrini. "Una posizione scorretta mantenuta a lungo, per esempio durante il lavoro, può sovraccaricare l'articolazione e causare dolori ricorrenti. Dopo le patologie della schiena, i dolori nella zona del collo sono la condizione più diffusa che un centro di riabilitazione come il nostro si trova ad affrontare".

Consigli ed esercizi per una prevenzione efficace

Una prima indicazione può essere allora data a chi trascorre molte ore seduto alla scrivania. "Il collo, così come la schiena, "odia" la posizione fissa prolungata. Bisogna dare riposo ai muscoli e alle strutture muovendosi almeno ogni mezz'ora perché un lavoro sedentario, con la testa piegata in avanti, crea una situazione di difficoltà per il collo i cui effetti emergono nel lungo periodo. Diventa importante allora organizzarsi al meglio con gli strumenti che si devono usare" suggerisce Negrini.

* Se si lavora al computer, è meglio che questo appoggi direttamente sulla scrivania e che lo sguardo sia, di conseguenza, rivolto verso il basso perché questa posizione implica una tensione minore per i muscoli del collo;
* lo schermo dovrebbe essere posto frontalmente, in modo che la testa non debba rimanere voltata di lato per un tempo prolungato;
* se si lavora con la tastiera, è meglio che le braccia siano appoggiate alla scrivania: ognuno degli arti, infatti, pesa circa 6/7 kg e se non vengono appoggiati rimangono a gravare proprio sulla muscolatura del collo.

Altrettanto importante è la prevenzione, soprattutto per chi soffre di dolori ricorrenti. "Il provvedimento più efficace è svolgere un'attività fisica che coinvolga l'uso degli arti superiori perché mette in movimento tutta la muscolatura del collo e delle spalle" raccomanda Negrini. "Bisognerebbe sempre ricordare, per quanto possa sembrare banale, che il corpo è una macchina fatta per muoversi che noi costringiamo all'immobilità. Nuoto, tennis, aerobica e anche gli esercizi che utilizzano i pesi sono attività adatte alla prevenzione, mentre andare in bicicletta o in mountain bike costringe il collo a rimanere in una posizione fissa.
Solo per il 3 per cento circa delle persone che soffrono di dolori al collo esistono reali controindicazioni all'attività fisica, mentre l'unico rischio che corrono gli altri è quello di abbandonarla dopo poche lezioni. Bisognerebbe invece darsi tempo almeno due mesi e sopportare una prima fase dolorosa per poterne poi apprezzare i benefici".

Vi sono poi alcuni esercizi utili per stimolare la mobilità e la forza della muscolatura del collo; si tratta di un'attivazione delle strutture di base che va comunque integrata con l'attività fisica che allena il collo al movimento.

* La mobilità del collo va stimolata in tutte le direzioni. Al mattino potete cominciare flettendo la testa in avanti e all'indietro, piegandola a destra e a sinistra, ruotandola a destra e a sinistra; eseguite 10 ripetizioni in ogni direzione.
* Gli esercizi di isometrica servono invece a stimolare la forza dei muscoli: spingete la testa contro la vostra mano 5 volte per ogni lato e mantenete la posizione per il tempo necessario a contare fino a 10.

Sciarpa di lana o ghiaccio? Cosa fare "quella" mattina

L'indicazione è semplice: fidarsi dei propri sintomi. "La risposta alle cure immediate è individuale e dipende, naturalmente, dall'origine del disturbo" spiega Negrini. "La maggior parte delle persone sta meglio se mette una sciarpa e tiene la parte al caldo perché il dolore legato a una contrattura del muscolo viene in questo modo alleviato; al contrario chi soffre per un'infiammazione dovrebbe raffreddare la parte dolorante. Una volta scoperto quale rimedio dà sollievo, questo può essere utilizzato ogni volta poiché il torcicollo tende a ricorrere per le medesime cause".

Altrettanto importante è cercare di muovere la testa anche se l'istinto suggerirebbe di restare immobili: "stare fermi riduce il dolore nell'immediato ma a lungo andare irrigidisce la muscolatura e lo aumenta. Sarebbe bene quindi, all'incirca ogni ora, fare movimenti con la testa in tutte le direzioni senza forzare".
Anche quando si va a dormire bisogna fidarsi delle proprie sensazioni, cercando la posizione più comoda e utilizzando un cuscino accogliente, che riempia gli incavi del corpo senza tenere la testa sollevata in una posizione innaturale. "Il massaggio e l'automassaggio invece, contrariamente a quanto si crede, sono rimedi che vanno utilizzati con cautela perché non è detto che rilassare il muscolo sia sempre la cosa giusta da fare. In un caso frequente come un trauma con conseguente colpo di frusta, per esempio, la contrazione è un meccanismo di difesa che protegge le articolazioni sottostanti nel momento in cui non sono pronte per compiere i movimenti che vengono loro richiesti".

Rivolgersi al dottore se...

Se il dolore si ripete frequentemente, non scompare entro due o tre settimane oppure si irradia fino al braccio è il caso di rivolgersi a un medico. "L'ideale sarebbe trovare uno specialista che si occupa delle patologie della colonna vertebrale: spesso incontriamo pazienti che hanno sperimentato, muovendosi a caso, le cure più diverse proprio perché non hanno trovato ciò che è più importante per la loro salute: una buona diagnosi iniziale"